27 dicembre, 2024

Cristina Santucci: Tra Multinazionali e Startup, una Carriera di Innovazione



Cristina Santucci è General Manager con oltre venti anni di esperienza nel settore dei beni di consumo/FMCG, maturata in aziende Fortune 500, così come in business digitali e innovativi. Business Angel di Italian Angels for Growth (IAG), ha lavorato sia in grandi multinazionali che in startup in rapida crescita, operando in Italia e in tutta Europa. La sua forte visione strategica è accompagnata da un marcato orientamento all'azione, sostenuta da un solido background in marketing e innovazione. Una leader appassionata ed energica: conosciamola meglio.

Puoi raccontarci un po' del tuo percorso professionale e di come sei arrivata a diventare General Manager?

Un percorso professionale piuttosto articolato: la prima parte della mia carriera è stata nel marketing e nell’innovazione di prodotto in grandi multinazionali di beni di consumo (Mars, Philips, Sara Lee, Coca-Cola). In Coca-Cola, in particolare, dopo alcuni anni come Direttore marketing Italia ho avuto l’opportunità di sviluppare le competenze per un doppio passaggio, diventare General Manager del business di due categorie di prodotto (Succhi e Acque minerali) ed espandere la mia responsabilità oltre l'Italia, su un gruppo di Paesi del Centro/Sud Europa. Ad un certo punto del mio percorso professionale, dopo molti anni in grandi aziende strutturate, ho sentito il bisogno di maggiore velocità e dinamismo e mi sono occupata di digitale e di innovazione di business, come consulente ma anche come General Manager di startup.

Hai lavorato sia in grandi multinazionali che in startup in rapida crescita. Quali sono le principali differenze e sfide che hai incontrato in questi due contesti?

La grande azienda multinazionale offre grandi orizzonti, una ricca strutturazione di esperienze con un altrettanto ricca costruzione di competenze e professionalità ma viaggia generalmente a velocità più lenta, richiede di rispettare gerarchie e seguire procedure, regole e burocrazia per gestire la complessità organizzativa. Le startup offrono maggiore flessibilità, l’opportunità unica di costruire business da zero, lavorare in piccoli team dove si è esposti a tutte le dinamiche e decisioni aziendali ma allo stesso tempo i ruoli e le mansioni sono spesso non definiti e si sovrappongono, mancano competenze e professionalità specifiche e, forse l’elemento più sfidante, bisogna convivere con l’incertezza finanziaria.

Quali strategie adotti per lo sviluppo dei talenti all'interno della tua organizzazione?

Ho imparato negli anni a combinare la valutazione dei risultati a quella degli atteggiamenti e dei valori, a bilanciare il “cosa” si è ottenuto con il “come” si è ottenuto: e alle volte il “come” è più importante del “cosa”.

Cosa ti ha spinto a diventare business angel IAG? Puoi raccontarci qualcosa sulla tua esperienza nel ruolo di Champion della startup MIRTA?

IAG offre una finestra privilegiata sull’innovazione in un’ampia varietà di settori, ad alcuni dei quali non mi sarei mai avvicinata per know-how, per es. Pharma, Digital Health o Bio-Tech. Volevo poi mettere la mia esperienza professionale, il mio know-how e il mio network di contatti al servizio di imprenditori e imprese appena nati o in sviluppo, come appunto nel caso di Mirta.

In che modo il tuo ruolo di business angel ha influenzato la tua visione del mondo del business e dell'innovazione?

Da business angel mi è stato ancora più chiaro come per innovare con successo sia necessario attingere a ed attivare un intero eco-sistema costituito da tanti attori, per reperire il giusto know-how, le giuste competenze e le giuste risorse. Questo vale oggi anche per le grandi aziende non solo per le startup.

Quali sono i principali benefici che hai osservato nelle aziende che adottano pratiche di diversity & inclusion efficaci e qual è il messaggio più importante che vorresti dare su questo tema?

Un’ambiente più sano, più sereno e più produttivo questi sono i principali benefici. Solide pratiche di D&I, internalizzate nei valori e nelle dinamiche organizzative, sono oggi un prerequisito imprescindibile per attrare, valorizzare e trattenere i talenti.