Artemest è una piattaforma online che mette in contatto gli amanti dell'arte e del design con i talentuosi artigiani italiani. È stata fondata nel 2015 da Ippolita Rostagno, già imprenditrice di successo nel mondo del lusso, Marco Credendino, Ignazio Assenza e Marco Deseri. La piattaforma, frutto di un’attenta selezione, porta il saper fare artistico e artigianale italiano su scala internazionale attraverso una vetrina online accessibile a clienti di tutto il mondo. Oggi l’azienda, dopo quattro round di fundraising di successo, può contare su: un sito con più di 1400 artigiani, 70 dipendenti, quattro sedi tra Europa e Stati Uniti e una bellissima storia di crescita da raccontare.
Una storia appunto di successo che mette in evidenza il ruolo essenziale dei business angel nell'ecosistema dell'innovazione: non solo finanziamenti, ma supporto strategico, connessioni, esperienza, elementi che possono fare la differenza per trasformare un’idea in business di successo. Infatti, nel 2017, Artemest avvia la sua attività con un pre-seed round guidato proprio dai business angels di Italian Angels for Growth (IAG). Nel 2018, un nuovo aumento di capitale, ancora con un ruolo attivo di IAG, e l’ingresso di Nuo Capital. Nel 2020, Artemest passa alla fase di Serie A con l'ingresso dell'investitore industriale Olma Luxury Holdings, un private equity francese. Nel 2022, la società registra un ulteriore nuovo round di investimento da 15 milioni di euro, guidato da Iris Ventures, fondo di growth equity con sede a Barcellona.
Artemest è un business non convenzionale e unico nel suo genere. Un'attività di e-commerce focalizzata sul saper fare artistico artigianale italiano, tra arte e lusso, con prezzi medi molto alti, un progetto davvero sfidante e “fuori dalle regole” e che ha incontrato il coraggio che solo un business angel può avere.
Il primo incontro tra gli investitori di IAG e Artemest avviene infatti nel 2015. Era il Salone del Mobile, il palcoscenico perfetto per un incontro che avrebbe cambiato il corso di un'idea straordinaria. Ignazio Assenza, Chief Financial Officer di Artemest: “Ci ricordiamo ancora quando incontrammo Marco De Guzzis a Milano, è stato il primo a credere in noi quando ancora avevamo solo un sito in versione beta e 60 artigiani nella nostra community. Da lì IAG ha avuto la lungimiranza e il coraggio di guidare il primo round di fundraising di Artemest”. Marco De Guzzis, socio IAG professionalmente attivo nel mondo dell'affordable art e del lusso, sente parlare di questo nuovo progetto, ne intuisce il potenziale e decide di incontrare i founders al fuori salone. Ne scaturisce una connessione forte, uno scambio di competenze, di network e di idee che porta De Guzzis nel board di Artemest ed i soci IAG a svolgere il ruolo di Anchor Investor e far decollare la prima raccolta di capitali.
Una “storia d’amore innovativa” che si conclude oggi attraverso un’exit strategica con la vendita delle quote dei business angel IAG.
Il team di Artemest ha colpito fin dall’inizio De Guzzis e i business angel IAG per la sua completezza, la chiara strategia di prodotto e la concretezza nell'affrontare le sfide dell’operatività quotidiana. Un team ben equilibrato è difatti spesso cruciale per il successo di un'azienda, portando una varietà di competenze e prospettive che si integrano per raggiungere gli obiettivi comuni.
Come spiega Marco De Guzzis: “Questo progetto era tanto affascinante quanto difficile da collocare sul mercato dei capitali. Per questo nella prima fase è stato essenziale il ruolo dei Business Angel, come lead investor abbiamo portato un segnale di fiducia al resto del mercato. Personalmente, seguire questo progetto fin dall’inizio come Champion IAG e board member è stato un privilegio. Ora, con l’arrivo di prestigiosi investitori di caratura internazionale ed i risultati consolidati dall’azienda, la nostra missione è compiuta. L’exit va a coronare il percorso che ogni business angel sogna: contribuire al successo di iniziative innovative, lasciare il passo a nuovi investitori e lanciarsi in nuove avventure”.
Questa exit non rappresenta solo un segno di successo finanziario, ma anche una testimonianza del ruolo cruciale che possono giocare i business angel nel plasmare il destino di una startup, dove il successo di uno diventa il successo di molti.
La “storia d’amore tra Artemest e IAG” è difatti esemplificativa sotto diversi aspetti. Marco De Guzzis: “Per un business angel collaborare con una startup, non rappresenta solo un investimento finanziario, ma un'opportunità di scambio di competenze, relazioni, opportunità che creano nuovo valore: la relazione può svilupparsi come un mentorship bidirezionale, in cui gli investitori possono offrire la loro esperienza e, allo stesso tempo, imparare dagli innovativi approcci della startup”.
Leonardo Giagnoni, Managing Director IAG: “La quarta exit del 2023 in un periodo che non ha brillato per dinamicità del mercato è un traguardo importante per IAG e un ulteriore conferma dell’efficacia del nostro modello, dell’accesso ai deal migliori e del valore effettivo che riusciamo a creare sul mercato. Tutto questo si perpetua da 16 anni ed è in continua evoluzione anticipando i trend di mercato e portandoci ad un ruolo sempre maggiore di spicco nell’ecosistema. Il lancio di nuove iniziative, come Eden Ventures, va proprio in questa direzione, velocizzando i nostri processi e massimizzando il valore creato dal network. Complimenti a De Guzzis per essere stato il capofila di questo club deal e un grande in bocca il lupo al team Artemest per il prosieguo della crescita!”.
Il caso di successo di Artemest dimostra l’impegno di IAG a sostenere le startup non solo durante le fasi iniziali, ma un progressivo accompagnamento nella loro crescita. Il coinvolgimento e il sostegno da parte di un business angel professionale nonché di un’organizzazione strutturata come IAG ha di fatto accelerato la crescita della startup e aumentato le possibilità di successo a lungo termine.